La terra del “Down Under”. Lontana, meravigliosa e a testa in giù.

Possono i sedicimila chilometri che la separano dall’Italia confinarla al ruolo di destinazione da “una volta nella vita”? Non possono. Non devono.

Ma per comprenderla è necessario partire da alcuni punti fermi. Situata dall’altra parte del mondo, letteralmente, l’Australia rappresenta per molti un sogno, una terra lontana e misteriosa. Il nome stesso, di origine latina, significa proprio “terra australe”, terra a sud dell’equatore, sconosciuta.

Sesto paese al mondo per estensione, è un’isola continente grande più dell’Europa, così immensa da avere tre diversi fusi orari, 250 lingue e 650 dialetti, una natura così smisuratamente varia che l’80% delle sue piante e dei suoi animali non si trova da nessun’altra parte. Perché la Straya, come chiamano gli aussie il loro Paese, è sì la terra del surf, dei canguri e dell’estate quando da noi è Natale, ma è anche molto altro. Dal “Dreamtime”, il tempo del mito secondo la cultura aborigena, al “No Worries”, sintesi simbolo di uno stile di vita contemporaneo che guarda in faccia all’altro e al nuovo senza preoccuparsene, in nome dell’easy life.

Australia